Cosa aspettarci dal FARMACISTA di domani?
Più competenze cliniche e collaborazione con i medici, anche grazie alla rete. Ecco cosa aspettarci dai farmacisti di domani. Come tutti i grandi eventi che colpiscono il mondo intero, l’emergenza sanitaria ha tracciato una linea di demarcazione tra il prima e il dopo per ridisegnare un futuro che sarà molto diverso dal passato.
Perchè proprio adesso?
In primo luogo sono cambiati i bisogni dei pazienti, è cambiata la cultura, il modo di accedere alle informazioni, come pure la consapevolezza dei propri problemi di salute. Ma soprattutto l’avvento della digitalizzazione ha dato la spinta a trasformare il modo di curare le persone e il modus operandi delle stesse. In secondo luogo è cambiata l’offerta di salute a cui può accedere il paziente. Farmacia, para-farmacia, acquisto di farmaci online, app di tutti i tipi sulla salute: sono innumerevoli i modi in cui oggi il paziente può trovare un consiglio e un rimedio efficace contro i propri disturbi. Inoltre per motivi economici, poiché col diminuire del prezzo della stragrande maggioranza dei farmaci, anche e soprattutto in corrispondenza dell’avvento dei generici, i profitti delle farmacie si sono trovati verso un netto ribasso. Insomma oggi i cittadini, per godere appieno delle prestazioni sanitarie, necessitano di rivolgersi a figure di riferimento nuove, sempre più versatili, tali da poter garantire un’ampia gamma di servizi: dalla piccola diagnostica alla consulenza approfondita sui farmaci, dalla prenotazione delle prestazioni specialiste, in aiuto del Cup, alle campagne di prevenzione ed educazione.
Da una farmacia fragile ad una solida conferma di elevata affidabilità
Ad un primo bilancio di quanto accaduto dall’inizio dell’emergenza sanitaria troviamo solide conferme al ruolo della farmacia che è stato per mesi l’unico presidio sanitario del territorio, di pronto accesso e di elevata affidabilità. Prima dell’emergenza pandemica avevamo lasciato una farmacia fragile economicamente il cui destino era affidato alla sperimentazione della Farmacia dei Servizi. Un ruolo di certo utile al nuovo modello di governance sanitaria, riconosciuto dalle istituzioni e fonte di quella remunerazione economica necessaria alla sua sostenibilità.
In questo periodi di pandemia la farmacia ha trovato ulteriori elementi di legittimazione delle sue funzioni. Lo racconta la storia di mesi difficili, lo afferma la comunità e lo riconoscono i rappresentanti politici. Lo ribadisce il dottor Petracci dell’omonima farmacia ortopedica di Macerata che abbiamo incontrato, dopo essere stati affascinati dal braccio meccanico. “Oggi accanto alla farmacia dei servizi abbiamo tutta la piccola diagnostica per un primo screening”, spiega Petracci. “La pandemia ha rafforzato il ruolo del farmacista sempre più presente e vicino alle esigenze dei cittadini”.
Un farmacista sempre più presente
La trasformazione è già partita: da farmacista specializzato sul farmaco a specialista della salute che si affiancherà al medico di base durante il processo di cura, e che sopratutto diventi un punto di ascolto fondamentale per assisterlo, nell’aderenza delle cure a garanzia della continuità terapeutica. E questo non solo all’interno dell’ospedale, dove il farmacista di reparto collabora direttamente col l’equipe medica e infermieristica, ma anche e sopratutto sulla nuova esigenza del territorio. Nella farmacia di comunità il professionista assumerà un ruolo fondamentale nella farmaco-vigilianza, nel promuovere l’aderenza alla terapia. Si tratta dei cosi detti servizi cognitivi, basati cioè sulle competenze del farmacista, già in voga in Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.
Le patologie croniche trasferite sul territorio
Le patologie croniche largamente diffuse, dall’asma al diabete saranno trasferite sul territorio. La farmacia è utile al Paese e la sperimentazione crescente dei nuovi servizi sta di fatto superando la prova per ampliare l’offerta. Se da una parte la farmacia deve fare i conti con una riduzione dei fatturati sul alcuni prodotti, sulla pedonabilità e sulla crescente diminuzione del potere d’acquisto, dall’altro la farmacia di domani andrà verso prodotti e farmaci sempre più personalizzati, per rimettere al centro i bisogni dei cittadini in una visione d’insieme integrata.
Giornalista Paola Pieroni