Sempre più frequentemente si parla di alimentazione biologica e organica, ma spesso l'argomento non è chiaro a tutti. La coltivazione biologica, al contrario di quanto si possa pensare, non è molto recente. I molti popoli dediti alla coltivazione, infatti, hanno sempre cercato di dare vita ad un'agricoltura rispettosa della natura e realizzata senza impiegare prodotti nocivi.
Sempre più frequentemente si parla di alimentazione biologica e organica, ma spesso l'argomento non è chiaro a tutti. La coltivazione biologica, al contrario di quanto si possa pensare, non è molto recente. I molti popoli dediti alla coltivazione, infatti, hanno sempre cercato di dare vita ad un'agricoltura rispettosa della natura e realizzata senza impiegare prodotti nocivi. Purtroppo con il passare del tempo i mercati hanno richiesto una produzione sempre più massiva, ma soprattutto sempre con un canone "estetico" alto (frutta e verdura bella da vedere sui banconi di vendita), abituando cosi i consumatori a ricercare prodotti agricoli esteticamente perfetti. Inevitabilmente se non vengono impiegati diserbanti o fertilizzanti accade spesso che gli insetti attacchino porzioni del raccolto diminuendone considerevolmente la produttività e l'aspetto estetico sia della frutta che della verdura. L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola solamente con interventi ben definiti, limita o esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi e degli organismi geneticamente modificati (OGM), incentiva la biodiversità dell'ambiente in cui opera. Per biodiversità si intende la diversità delle colture che naturalmente crescono nella terra. L'agricoltura massiva ha portato allo sfruttamento del terreno, poiché un tempo le persone coltivavano la terra alternando le piantagioni, per dare la possibilità alla terra di rigenerarsi e quindi di dare frutti migliori senza impiegare diserbanti o concimi. A causa della richiesta di mercato alcune piantagioni continuano per anni ad essere lavorate con gli stessi vegetali e ciò porta ad un impoverimento del suolo, che può essere supplito solamente con l'aggiunta di fertilizzanti di origine chimica. Al contempo, il cambiamento climatico ha portato alla comparsa di insetti e di batteri che prima non erano presenti e che quindi vengono debellati per non rovinare i raccolti, spesso impiegando prodotti nocivi.
L'agricoltura bio si impegna a salvaguardare l'aspetto delle biodiversità e quindi a proporre un'agricoltura rispettosa del terreno, dove i prodotti aggiunti sono valutati positivamente dalle commissioni tecniche dei singoli Stati e che quindi si rivela rispettosa della salute umana e della terra stessa. Da questo deriva che a volte i prodotti possono essere più 'bruttini' rispetto a quelli non bio, ma non sono contaminati da elementi chimici. Allo stesso tempo l'agricoltura bio non contempla l'impiego di prodotti geneticamente modificati, gli OGM, ovvero i vegetali dove i semi sono stati modificati geneticamente per dare frutti più belli e appetibili.
Agricoltura organica: cosa è?
Mentre l'agricoltura biologica permette l'utilizzo se pur limitato di alcuni prodotti chimici nella coltivazione, l'agricoltura organica prevede che siano impiegati prodotti di cura o fertilizzanti e concimi di sola origine naturale. Questa tipologia di agricoltura nata circa trent'anni fa in America Latina, attinge dalle proprietà dell'agricoltura bio, con lo scopo di rigenerare il terreno mediante la coltivazione, quindi di renderlo fruttuoso senza mai sconvolgerlo con tecniche nemiche della terra. Si tratta di una tecnica agricola che di base è poco costosa, in quanto impiega solo prodotti di origine naturale, ma che a causa della condizione del mercato e della bassa produttività del raccolto, diviene molto più costosa della normale agricoltura, almeno su grande scala. Un esempio di agricoltura organica può essere l'impiego di certi vegetali macerati per eliminare i parassiti delle piante. Tecniche naturali, quindi, che però richiedono tempo e passione, caratteristiche che molto spesso mancano nel mercato tradizionale.
Perché l'agricoltura bio e organica costa di più?
I fondamentali motivi per cui l'agricoltura di tipo bio e organica costa di più rispetto a quella tradizionale, derivano dal fatto che con queste tecniche di coltivazione il raccolto è sempre di quantità inferiore rispetto a quello ottenuto con metodi tradizionali. Inoltre la cura della coltivazione bio e organica presuppone l'impiego di tecniche particolari e prodotti assolutamente naturali che portano ad un utilizzo di risorse umane e di costi di gestione sicuramente maggiori ad altri metodi. Ma questo costo leggermente superiore di questi prodotti è ampiamente giustificato dal fatto che oggi iniziare un percorso di salute rivolto alla prevenzione accompagnato da un corretto stile di vita deve iniziare a tavola: consumare frutta e verdura bio, ma anche affidarsi a prodotti che contengono cereali, a carni e pesci coltivati e allevati secondo i criteri del biologico significa fare una scelta che guarda alla salute prima di ogni altra cosa. Oggi mettersi al riparo dai pesticidi, dai metalli pesanti e dai cibi OGM è molto difficile, in quanto non esistono parametri perché una persona possa scoprire in autonomia la bontà di un alimento. Inoltre l'uso di alcuni pesticidi sta sterminando le api, che oltre importanti per la produzione di miele lo sono anche nella nostra dieta. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che queste sostanze di sintesi intervengono pericolosamente sulla nostra salute causando negli ultimi anni un incremento di alcune patologie come tumori in bambini e adulti, autismo e patologie neuro-degenerative come il Parkinson. Il consiglio è sicuramente quello di aumentare la percentuale di cibi ottenuti con metodi naturali, biologici e organici per arrivare al punto di avere sotto controllo le sostanze che ingeriamo ogni giorno e che diventino per tutti noi fonte di benessere e salute