La maggior parte delle fonti cita come l'inizio della coltivazione di caffè l'anno 575. Anno in cui è iniziata la coltivazione di caffè in Yemen. Nel porto della città araba di Mokha (Moca) si è creato un centro per commercio del caffè, che era di grande importanza fino al XV secolo, quando la coltivazione era ormai diffusa.
La maggior parte delle fonti cita come l'inizio della coltivazione di caffè l'anno 575. Anno in cui è iniziata la coltivazione di caffè in Yemen. Nel porto della città araba di Mokha (Moca) si è creato un centro per commercio del caffè, che era di grande importanza fino al XV secolo, quando la coltivazione era ormai diffusa. Il caffè, nonostante gli sforzi degli arabi di mantenere il monopolio della coltivazione cominciò a diffondersi in tutto il mondo. Cosi pian piano è iniziata la coltivazione in Sri Lanka, Java, l'isola di Sumatra, così come in Centro e Sud America. Ma sono nate piantagioni anche in Guyana, Cuba e in Giamaica, dove nel 1730 hanno dato le basi della famosa varietà di "Jamaica Blue Mountain". Alla fine del XIX secolo la coltivazione del caffè è tornata nel continente africano, quindi nella sua casa di origine, grazie a dei coloni britannici che realizzarono le piantagioni di caffè in Kenya e in Uganda. Nel 1896 iniziarono a crescere le prime piante di caffè anche nel Queensland, in Australia. L'espresso come lo conosciamo oggi, è nato leggermente più tardi, precisamente nel ventesimo secolo e nel 1901 Luigi Bezzera realizzò la prima macchina per caffè espresso. La cultura del caffè espresso sulla penisola appenninica ha saldamente messo le radici e si diffuse gradualmente in altri paesi. Bere caffè è espressione di un rito e allo stesso tempo è un'occasione di incontro, una parte del risveglio mattutino o siesta. Il caffè può superare le barriere culturali e linguistiche, è diventato letteralmente un fenomeno planetario. Il caffè è forse dopo l'acqua una delle bevande più diffuse al mondo, sebbene in ogni paese questo venga preparato secondo specifiche tradizioni locali. Noi lo conosciamo espresso, ristretto, macchiato, lungo, corto, ma quali sono le proprietà? Non zuccherato, ha solo sei calorie per 100ml. Il caffè contiene anche modeste quantità di vitamine, sali minerali e composti fenolici antiossidanti, ma gli effetti che manifesta sull'organismo sono dovuti essenzialmente al suo principale principio attivo: la caffeina. La caffeina è una sostanza stimolante per il sistema nervoso che combatte la sonnolenza, favorisce la digestione e stimola la tiroide. Il caffè ha numerose proprietà benefiche ma le dosi non devono mai eccedere quelle consentite (il tetto massimo corrisponde a tre tazzine al giorno), altrimenti si può andare incontro ad effetti quali ansia e nervosismo, accelerazione della frequenza cardiaca, peggiorare stati di osteroporosi, invecchiare la pelle ed ingiallire i denti. Considerato quindi che la caffeina è la sostanza prima protagonista di questa bevanda, andiamo a vedere quanta ne è contenuta in una tazzina: la quantità di caffeina in una tazzina di espresso è pari a 85 mg, mentre una tazzina di caffè ottenuto da moka mostra quantità variabili da 80 a 120 mg, il caffè solubile ne contiene da 60 a 80 mg a tazzina e da 60 a 150 mg nel caffè americano. Ovviamente esiste anche il caffè decaffeinato che permette di berne quantità superiori senza il rischio di eccedere con l'assunzione di caffeina. Molti studi hanno provato che il caffè ha effetti positivi sul cervello e sull'umore e sembrerebbe ridurre l'incidenza dell'Alzheimer. Il caffè, nelle giuste dosi favorisce anche l'attività epatica e ridurrebbe i rischi di gravi patologie al fegato quale la cirrosi. Altro studio ha evidenziato che le sostanze antiossidanti contenute nel caffè vengono più facilmente assorbite rispetto a quelle presenti in frutta e verdura. Insomma, bere la giusta dose di caffè giornaliera fa bene al corpo e alla mente e ci permette spesso di socializzare e condividere importanti minuti insieme ad altre persone.