Negli ultimi anni sono in crescita le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità. Secondo le ultime stime ISTAT in Italia rappresentano il 20-25% circa delle nuove unioni, un dato confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nei paesi industrializzati.
Negli ultimi anni sono in crescita le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità. Secondo le ultime stime ISTAT in Italia rappresentano il 20-25% circa delle nuove unioni, un dato confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nei paesi industrializzati.
LE CAUSE
Le cause dell’infertilità, sia maschile che femminile, sono numerose e di diversa natura. Possono essere correlate a diverse patologie: obesità, infezioni da malattie a trasmissione sessuale (es. sifilide, gonorrea), endometriosi e sindrome
dell’ovaio policistico; oppure sono da ricercare nello stile di vita: il consumo di fumo e/o alcol, le condizioni lavorative e l’inquinamento. Anche l’attuale tarda età del concepimento influisce negativamente sulla fertilità.
LA DIETA DELLA FERTILITÀ
È noto che l’alimentazione è fondamentale per aumentare le probabilità del concepimento e questo vale sia per la donna che per l’uomo, spesso trascurato sotto questo aspetto. Le strategie alimentari che si rivelano alleate della fertilità sono diverse, seppur non in tutti casi la scienza sia giunta ad un parere unanime.
Prima fra tutte è mantenere i livelli dello zucchero nel sangue e di insulina entro i limiti, preferendo carboidrati integrali e a basso indice glicemico (es. farro, amaranto, quinoa e derivati). In alcuni casi può essere d’aiuto una dieta con pochissimi carboidrati o addirittura senza (es. dieta chetogenica), ma sempre sotto la supervisione di un professionista. Secondo, aumentare il consumo degli antiossidanti. Via libera a frutta e verdura di stagione e a Km 0. Ricordatevi però che patate e mais non sono verdure, sono ricche di amido e ad alto indice glicemico, meglio quindi evitarle. Per le donne che invece stanno cercando una gravidanza meglio aumentare i livelli dei folati, naturalmente presenti nei vegetali, come nelle verdure a foglia verde (es. spinaci, bieta), nei broccoli e nei carciofi. Evitare l’assunzione di grassi trans e saturi, presenti ad esempio negli alimenti fritti e/o industriali, nel burro, nello strutto, nei formaggi, negli insaccati.
Limitare, se non ridurre, l’uso del latte e dei suoi derivati.
Evitare il contatto o l’ingestione degli interferenti endocrini (es. Ftalati, Bisfenolo A), sostanze chimiche in grado di alterare la funzionalità ormonale e causare infertilità.
Si trovano nella plastica, nei contenitori di plastica per alimenti (anche stoviglie), nei cosmetici, nei saponi, nei prodotti per la cura del corpo e dei capelli, nel profumo, negli smalti, ecc.). Niente caffè e alcol, nemmeno bevande che li contengono.
Meglio sostituire con orzo o infusi. Sarebbe opportuno inoltre limitare il consumo di alimenti ricchi di isoflavoni vegetali, come la soia e derivati. Tuttavia la ricerca deve ancora chiarire bene il ruolo di queste molecole. Aumentare invece il consumo di pesce, soprattutto quello azzurro e di piccola taglia, ricco in Omega-3 (es. acciughe, alici, sgombro). Valutare con uno specialista la possibili integrazioni come l’acido folico per la fertilità femminile, il cui uso va sicuramente consigliato.
Anche altri integratori potrebbero esse- re d’aiuto: VIt. D, Coenzima Q10, DHEA, Inositolo, VIt. B12, Vit. E, Omega-3, selenio.
dott.ssa Valentina Bernacchini