D’inverno invece l’intensità della radiazione diminuisce e di conseguenza si riduce la produzione di questa importante vitamina.
L’interesse della scienza per la vitamina D è andato aumentando nel corso degli anni. La vitamina D nella sua forma metabolicamente attiva, svolge un’azione antimicrobica e immuno-modulante, per cui si può valutare la sua supplementazione per ridurre l’incidenza e la severità delle infezioni respiratorie ricorrenti e dell’infezione dei virus sia nell’adulto che nel bambino. La maggior parte delle malattie infettive, infatti, si sviluppa nei mesi invernali, quando la diminuzione dell’attivazione della vitamina D, dovuta alla minor esposizione al sole, peggiora la risposta alle infezioni.
Azione del sole e Vitamina D
L’azione del sole per attivare la vitamina D nella pelle dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione solare e questo avviene principalmente in estate, in autunno e a primavera. D’inverno invece l’intensità della radiazione diminuisce e di conseguenza si riduce la produzione di questa importante vitamina.
Un aiuto lo possiamo avere da alimenti come pesce grasso, latticini, latte e yogurt interi, burro, formaggi grassi, uova. La principale fonte vegetale di vitamina D sono i funghi, mentre la verdura e la frutta ne contengono molto poca e nella forma meno biodisponibile (Vitamina D2).
La Carenza di Vitamina D e rischio cadute e fratture
Negli adulti la carenza sub-clinica di vitamina D è associata a osteoporosi e a maggiore incidenza di cadute e fratture. L’integrazione di vitamina D va sempre comunque personalizzata con una consulenza medica. Sicuramente alcuni individui hanno più benefici rispetto ad altri ed è comunque consigliabile aumentare l’assunzione di vitamina D anche come complemento alimentare e, avere un’esposizione ragionevole alla luce solare, in quanto le radiazioni ultraviolette sono un noto cancerogeno per la pelle. I livelli minimi di vitamina D per ottenere i benefici per la salute sono di 30-40 ng/mL (75nmol/L).
a cura della Redazione