Nonostante la maggior parte delle persone confidi nel fatto di poter risolvere qualsiasi anomalia visiva con un paio di occhiali, nonogni difetto della vista è correggibile a posteriori, una volta insorto.
Ciò significa che è necessario non sottovalutare la comparsa di qualsivoglia sintomo o fastidio all’apparato visivo, in quanto potrebbe essere la spia della genesi di una patologia più complessa.
È bene dunque non attendere di percepire un cambiamento nellavista prima di rivolgersi al medico oculista, in quanto il ventaglio dei trattamenti possibili com’è facilmente intuibile siriduce quando il difetto si è già manifestato o acutizzato, rispettoal momento in cui è soltanto latente e non ancora insorto.
La vista rappresenta, infatti, il principale strumento che il bimbo utilizza, findai suoi primi vagiti, per entrare in contatto con il mondo circostante.
Qualsiasi patologia oculare presente alla nascita o che compare nei primi mesi di vita può compromettere lo sviluppo visivo e avere risvolti negativi sia sull’apprendimento, sia sulla sfera sociale.
"La vista rappresentail principale strumento che il bimbo utilizza fin dai suoiprimi vagiti, per entrare in contatto con il mondo circostante."
Dagli esami oculari alle visite periodiche
È fondamentale, pertanto, che il bambino venga sottoposto già nei primi mesi di vita a specifici esami oculari, volti a diagnosticare in maniera tempestiva malattie dell’occhio e/o dell’apparato visivo.
Il primo esame che dovrebbe essere effettuato in epoca neonatale è il test del riflesso rosso, volto a segnalare malformazioni o patologie oculari (cataratta congenita, opacità corneali, retinopatie del prematuro).
Successivamente, nei primi 6-12 mesi di vita, si suggerisce l’esecuzione dell’esame del segmento anteriore dell’occhio, per ispezionare importanti strutture come la cornea e l’iride.
Tra i 3-5 anni di età e poi in fase adolescenziale, è invece opportuno effettuare delle visite oculistiche ed ortottiche periodiche, per valutare il corretto sviluppo morfologico e funzionale degli occhi, al fine di diagnosticare tempestivamente eventuali vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e alterazioni della motilità oculare, i quali sono particolarmente pericolosi in quanto possono indurre a posture scorrette.
In caso di diagnosi di strabismo, il piccolo dovrà invece effettuare una valutazione ortottica, che permette di analizzare la presenza di anomalie a carico dei muscoli oculari e dei suoi nervi e di individuarela presenza di ambliopia (occhio pigro), cioè una diminuzione dell’acuità visiva in genere monoculare che,se non curata tempestivamente con un trattamento riabilitativo, può risultare permanente.
Ad ogni stadio della vita ci sono esigenze e rischi clinici diversi, i quali possono essere adeguatamente fronteggiati solo attraverso controlli della vista periodici per ridurre i casi di diagnosi tardive.
La salute dell’occhio è fondamentale infatti per conservare la propria capacità visiva, essenziale per la qualità della vita e l’autonomia personale di ognuno di noi, bambino, adulto o anziano che sia.
La prevenzione, del resto, non ha età.
Dott.ssa Ginevra Vignati