La fisioterapia classica, detta neuromuscoloscheletrica, trova la sua espressione in specifiche manipolazioni manuali associate a ginnastica di recupero, così la figura del fisioterapista èsolitamente identificata con levirtù che risiedono nelle sue mani.
Questo è sicuramente riconosciuto se parliamo di disturbi di tipo funzionale (contratture, gonfiori o irrigidimenti da stress), ma quando abbiamo a che fare con una lesione strutturale, un’infiammazione,u neventotraumatico o un cedimento degenerativo, l’efficacia del massaggio, della manipolazione o della ginnastica diventa molto limitata, per non parlare dei casi di disfunzioni dell’apparato respiratorio, circolatorio o digerente.
La fisioterapia classica, detta neuromuscoloscheletrica, trova la sua espressione in specifiche manipolazioni manuali associate a ginnastica di recupero, così la figura del fisioterapista èsolitamente identificata con levirtù che risiedono nelle sue mani.
Questo è sicuramente riconosciuto se parliamo di disturbi di tipo funzionale (contratture, gonfiori o irrigidimenti da stress), ma quando abbiamo a che fare con una lesione strutturale, un’infiammazione,u neventotraumatico o un cedimento degenerativo, l’efficacia del massaggio, della manipolazione o della ginnastica diventa molto limitata, per non parlare dei casi di disfunzioni dell’apparato respiratorio, circolatorio o digerente.
Come confermato dall’Associazione Italiana dei Fisioterapisti, questa figura sanitaria “identifica e adotta le migliori strategieperlapr evenzione,valutazione, cura, abilitazione, riabilitazione e palliazione di disfunzioni di vari sistemi (in particolare neuromuscoloscheletrico, sensoriale, cognitivo, cardiocircolatorio, respiratorio, tegumentario, digerente, genito‐urinario) correlate apatologie, congenite o acquisite, a interventi chirurgici o a condizioni di sovrautilizzo/sovraccarico in persone in età evolutiva, in età adulta, nell’anziano così come nello sportivo” (World Confederation for Physical Therapy, 2011).
L’obiettivo generale dell’intervento fisioterapico è quindi contribuire a migliorare la qualità di vita dellapersona e dei suoi familiari, promuovendone anche la tutela dei diritti, la dignità e la partecipazione in ogni ambito. Questo permette di capire quanto sia vasto il campo applicativo della professione del fisioterapista e quanto possa essere importante e delicato il ruolo che svolge. Questa realtà richiede che detta figura acquisisca competenze sempre più numerose ed approfondite, indubbiamente equipaggiandosi anche di strumenti all’avanguardia.
Oggi il campo fisioterapico è in continua espansione grazie a programmi innovativi, metodiche ben studiate e basate sulle evidenze scientifiche che garantiscono il recupero strutturale e funzionale nel minor tempo possibile.
Se l’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita, è necessario non soltanto recuperare le prestazioni fisiche compromesse o ridurre la disabilità, ma offrire anche la possibilità di mantenere ed ottimizzare nel tempo i risultati raggiunti. La fisioterapia del futuro si sta strutturando grazie a tecnologie avanzate che permettono di ottenere i risultati previsti, agendo tempestivamente già nella fase acuta del disturbo ed inducendo le reazioni riparatorie come la rigenerazione dei tessuti.
La medicina robotica basata su forme di intelligenza artificiale non è più un’idea visionaria, è divenuta una realtà. Questa rivoluzione ha iniziato ad entrare nella nostra vita, nella nostra mentalità, cambiando la pratica della medicina ed ovviamente anche quella della fisioterapia.
La tecnologia applicata alla riabilitazione si sta evolvendo e la sua espansione coinvolge diversi settori della medicina grazie ad una componente fondamentale che si chiama Fisioterapia Strumentale.
Volendo definirla, essa è la branca della fisioterapia riabilitativa che sfrutta a scopo terapeutico varie forme di energia fisica. Utilizzata da sola o associata a terapie manuali, ha come obiettivo la riduzione della sintomatologia infiammatoria e dolorosa che riguarda l’apparato muscolo‐scheletrico ed altre strutture del corpo umano.
L’impatto di queste energie sui tessuti genera una catena di reazioni biologiche che si traducono in specifici effetti terapeutici quali: analgesia, attivazione del metabolismo locale e microcircolo con effetto antiedemico e antinfiammatorio, miglioramento del trofismo tissutale, rilassamento o tonificazione muscolare ed attivazione dei processi riparativi.
Tra i vari trattamenti della fisioterapia strumentale di oggi, la T.E.C.A.R. è indubbiamente quello più richiesto ed utilizzato. A questa seguono il laser IR di alta potenza e le onde d’urto. Si tratta di strumenti fisici di ultima generazione ad elevato indice di efficienza.
Ma l’evoluzione della fisioterapia in generale va oltre il dolore e la disfunzione. Avendo i mezzi adatti in grado di rallentare il processo degenerativo, ovvero l’invecchiamento, e stimolare la rigenerazione dei tessuti,si intravedono già nuovi orizzonti applicativi, in particolare nella Medicina Rigenerativa e nella Fisio‐Estetica.
Oggi per Medicina Rigenerativa si intende un settore medico basato sulla ricerca multidisciplinare che permette la riparazione, sostituzione o rigenerazione a livello clinico di cellule, tessuti, organi e sistemi. Essa quindi non è invasiva, perché sfrutta la capacità autoriparativa del nostro corpo. Il suo potenziale è immenso ed è attualmente una realtà nella ricerca medica anche nel settore che riguarda l’apparato muscolo‐scheletrico. Ad oggi ci sono ancora scarse possibilità relative alla guarigione diretta o alla prevenzione delle patologie legate a processi degenerativi, per cui attualmente sono disponibili solo trattamenti palliativi e senza garanzia di risultati definitivi o ottimali.
Questa carenza rappresenta una strada aperta per la fisioterapia strumentale rigenerativa che offre nuove possibilità di intervento preventivo o di mantenimento rallentando la progressione della malattia. Essa inoltre permette di evitare trattamenti ortopedici invasivi di rimozione e sostituzione, utilizzando il potenziale attivo di rinnovamento del sistema umano – la cellula – al fine di avviare il processo di rigenerazione. Parallelamente si sta sviluppando anche un altro settore della Medicina Rigenerativa: la Fisio‐Estetica.
Oggi vogliamo essere non solo sani ma anche belli ed è per rispondere a questa esigenza che è nata una particolare branca della Fisioterapia che, attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali della Fisioterapia Riabilitativa, ha l’obiettivo di trattare e curare le patologie alla base degli inestetismi, ovviamente in collaborazione e sotto il controllo del medico.
Essa non è altro che l’associazione della Fisioterapia alla Medicina Estetica, grazie a metodiche assolutamente non invasive che hanno lo scopo di riportare il corpo alla sua bellezza naturale, risolvendo inestetismi quali cellulite, adiposità localizzate, rughe, rilassamento cutaneo, macchie o discromie. I trattamenti sono indolore e spesso sono abbinati ad un massaggio circolatorio, tonificante o linfodrenante, che massimizza gli effetti.
Le energie utilizzate nella Fisio‐Estetica sono: la radiofrequenza per combattere rilassamento cutaneo, rughe e smagliature, la fototerapia per le macchie e le discromie della pelle in forma di luce laser e luce led in modalità pulsata o continua, la cavitazione e le onde d’urto per combattere la cellulite e le adiposità localizzate.
Questi trattamenti aiutano a recuperare e a migliorare il metabolismo cellulare, contribuendo ad ottenere risultati estetici davvero soddisfacenti. Il loro vantaggio è che non sono invasivi, nè frequenti, sono efficaci e soprattutto hanno costi accessibili a tutti.
In conclusione, dato il vasto orizzonte applicativo del settore, appare evidente che il ruolo del fisioterapista si sta sempre più nobilitando, da semplice meccanicodelcorposistaevolvendoper diventare un ingegnere del corpo umano, un disegnatore della sua immagine, che salvaguarda la salute, il benessere e la bellezza della persona.