Occhio e patologie degenerative

La Degenerazione Maculare è una patologia che colpisce la retina, tessuto neurosensoriale dell’occhio. Più semplicemente possiamo dire che la retina è la tonaca dell’occhio organizzata per recepire gli stimoli luminosi provenienti dall’esterno.

La retina si distingue in una parte periferica ed in una centrale, in questa ultima si trova la macula (macula lutea) con i collegamenti nervosi che giungono nella porzione posteriore del cervello (lobo occipitale) passando attraverso il chiasma ottico.

La macula è densamente popolata da terminazioni nervose ultra specializzate: i fotorecettori ovvero i Coni ed i Bastoncelli. Si ritiene che la funzionalità retinica, nell’uomo, abbia una programmazione genetica che supera i 150 anni. Questo significa che vivendo 150 anni e con la buona salute dell’occhio, la retina ci assicura di poter VEDERE!

Durante la vita fetale e nei primi mesi di questa, si ha una estroflessione del tessuto nervoso frontale verso la bozza embrionale dell’occhio a costituire il tessuto retinico e a popolarlo con una straordinaria miriade di cellule nervose; nel cervello frontale le cellule sono specializzate a realizzare la memoria mentre nella retina si specializzano nella realizzazione del processo della visione.

In verità l’aspetto istologico e funzionale è molto più complicato ma quanto detto ci è sufficiente per comprendere la complessità della patologia degenerativa che colpisce la retina, ovvero la degenerazione maculare legata alla età: DMLE.

Le più recenti acquisizioni ci indicanocheanchelaDMLEèunagrave patologia dipendente dallo STRESS OSSIDATIVO non più ben controllato dai sistemi antossidativi del nostro organismo, che vanno diminuendo con l’invecchiamento. E’ chiaro che maggiore è la specializzazione cellulare e l’incapacità di riprodursi (cellule nervose), maggiore ed irreversibile è il danno prodotto ai vari tessuti nervosi. Il Parkinson e l’Alzheimer, come la DMLE, sono i principali esempi di quanto stiamo dicendo e i danni progressivi causati dai radicali liberi (espressione dello stato ossidativo) non consentono oggi alcuna possibilità di guarigione; l’unica possibilità terapeutica è nel cercare di azzerare lo stress ossidativo e, teoricamente, annullare la progressione del processo degenerativo. Ma è nella realtà solo un ridurre la velocità della degenerazione.

In Italia, dati epidemiologici alla mano, ci sono oltre 2 milioni di nostri concittadini affetti da DMLE e oltre la metà di questi sono ipovedenti. La DMLE inizia con un modesto disturbo della visione, ossia la perdita della linearità visiva; in pratica si inizia a vedere distorto: i muri delle case, i campanili, le torri, le righe di un foglio. Questo avviene perché si creano delle microscopiche placche, le DRUSEN, sul tessuto maculare che si moltiplicano e crescono di dimensioni distruggendo i fotorecettori sia Coniche Bastoncelli. Oggi si sa che, come nell’Alzheimer, anche nella DMLElostatoiperossidativoaltera il metabolismo cellulare, causando una degenerazione amiloide causa primaria delle DRUSEN. Nel 10% delle DMLE viene coinvolto anche il sistema immunitario, a causa del processo infiammatorio che si genera, e si creano degli edemi maculari spesso con coinvolgimento dei capillari e l’esito è la formazione di neovasi, che poi sanguinano provocando un danno visivo grave, fino anche alla cecità.

L’elevata incidenza di questa malattia ed il suo continuo e rapido sviluppo nella popolazione, è dovuto all’aumento dell’inquinamento atmosferico (ultravioletti), terrestre (Idrocarburi, polveri sottili, ambienti condizionati, luci artificiali, pixel ecc) e dello stile di vita (fumo, droghe, alcool, alimentazione, stress). Purtroppo anche alcune cure farmacologiche possono essere causa di DMLE.

Il più importante sistema antiossidante delle cellule e dei tessuti umani è rappresentato da una sostanza prodotta dal nostro organismo: il GLUTATIONE.

Purtroppo la produzione nel fegato e nelle cellule del Glutatione diminuisce progressivamente a partire da circa 35/40 anni, lasciando il nostro organismo sempre meno protetto contro i fenomeni ossidativi che sono, invece, in progressivo aumento. Considerando la crescita della vita media in ambo i sessi, considerando che in poco più di cento anni è quasi raddoppiata la vita media (ora è di circa 85 anni), ci spieghiamo anche il costante aumento di tutte le patologie degenerative tra cui la DMLE. Inoltre la retina possiede nella macula un pigmento giallo (la Luteina) che la protegge fortemente e soprattutto a livello delle cellule fotorecettoriali (coni e bastoncelli).

La luteina si trova in alcuni vegetali verdi (spinaci, lattuga, cavolo e broccoli) ma in piccolissime quantità. Oggi è noto anche che la Luteina ci protegge dalle ossidazioni tumorali sin da i primi mesi di gravidanza. Sappiamo che è coinvolta nello sviluppo embriogenetico dell’occhio del feto e del lattante. Sappiamo per certo che la sua carenza o mancanza aumenta il rischio di DMLE al pari dell’incremento causato dal fumo di sigaretta che consuma in pochi minuti la luteina presente nell’organismo.

MAMME NON FUMATE IN GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO.

Viste le crescenti esigenze di luteina, oggi esiste come integratore alimentare, ma assicuratevi che sia la luteina naturale e non chimica. L’associazione di glutatione e luteina in compresse orali, insieme alle vitamine C ed E, e allo ZincoSelenioRame (denominata AREDS da uno studio americano su popolazioni di centinaia di migliaia di uomini e donne per oltre 10 anni), è ritenuta valida per ridurre la progressione della DMLE nella forma secca che rappresenta il 90% dei casi. Per la forma umida della DMLE (10% dei casi) sono in uso terapie con cortisonici o anticorpi monoclonali che vengono iniettati all’interno dell’occhio, un numero variabile di volte l’anno, a seconda della gravità progressiva della malattia.

Dott. Edoardo Stagni