La fascite plantare è una delle condizioni più comuni che coinvolgono il piede e che spesso viene trattata dal podologo. La fascite plantare si verifica quando il tessuto connettivo chiamato aponeurosi plantare, che si estende lungo la parte inferiore del piede dal tallone all’avampiede, si infiamma provocando di conseguenza dolore. Questa condizione può causare dolore al tallone e all’arco del piede, soprattutto al mattino ai primi passi o dopo periodi di riposo.
Se sospetti di avere la fascite plantare, è consigliabile consultare un podologo: un professionista esperto nel trattamento dei disturbi del piede, che sarà in grado di fornire una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato. Durante la visita effettuerà un esame fisico approfondito per valutare il tuo piede e determinare la causa del dolore. Possono essere utilizzati test diagnostici come la palpazione, la valutazione della mobilità e l’esame della camminata per raccogliere informazioni sul tuo caso specifico. In alcuni casi dopo la valutazione clinica può essere utile accertamento tramite diagnostica per immagini.
Durante la visita effettuerà un esame fisico approfondito per valutare il tuo piede e determinare la causa del dolore. Possono essere utilizzati test diagnostici come la palpazione, la valutazione della mobilità e l’esame della camminata per raccogliere informazioni sul tuo caso specifico.
Una volta confermata la diagnosi di fascite plantare, il podologo può consigliare diverse opzioni di trattamento. Questi possono includere:
1. Terapia fisica: il podologo, collaborando in sinergia con fisioterapista/osteopata e chinesiologo, può raccomandare esercizi specifici per rafforzare e allungare i muscoli del piede e della gamba, al fine di alleviare la tensione sulla fascia plantare.
2. Ortesi plantari su misura: il podologo può prescrivere e realizzare ortesi plantari personalizzate per fornire un migliore supporto e distribuzione del peso, diminuire le tensioni (nel caso siano presenti) legate ad alterazioni dell’appoggio e/o scaricare a livello pressorio la zona infiammata tramite materiali specifici shock absorber.
3. Terapie fisiche e farmacologiche: il podologo, in collaborazione con il medico curante, l’ortopedico/fisiatra o il fisioterapista può consigliare terapie fisiche (come ad esempio tecar, laser, onde d’urto ecc) per stimolare la guarigione e ridurre l’infiammazione oltre ai farmaci antinfiammatori analgesici, se necessari.
4. Modifiche dello stile di vita: il podologo può fornire consigli su calzature adeguate, esercizi di stretching da fare a casa, tecniche di scarico del peso e suggerimenti per la gestione del dolore.
In alcuni casi dopo la valutazione clinica può essere utile accertamento tramite diagnostica per immagini.
È importante ricordare che ogni caso di fascite plantare può variare in base al paziente, soprattutto nelle cause da cui proviene e di conseguenza nel trattamento più adatto per risolvere il problema. Per questo il trattamento consigliato deve essere personalizzato in base alle esigenze individuali e successivo ad attenta visita clinica (e diagnostica in alcuni casi). Se, nonostante il trattamento conservativo, la fascite plantare persiste o peggiora, il podologo in collaborazione con ortopedico/fisiatra può valutare opzioni aggiuntive come terapie infiltrative o intervento chirurgico (in casi rari).
Se stai vivendo dolore al tallone o sospetti di avere la fascite plantare, ti consiglio di consultare un podologo per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato e personalizzato.
Dott. Daniele Venditti