se pensiamo all'estate subito ci viene in mente il sole. Non importa se al mare, in montagna,
ai tropici o in città. Ma il sole può rappresentare anche un serio "pericolo" per la nostra pelle se non viene preso bene. La principale preoccupazione sembra essere il buco dell'ozono, ma gli esperti ci rassicurano: il sole non è così malato ma è sempre necessario usare prudenza quando ci esponiamo al nostro Amico Sole!
se pensiamo all'estate subito ci viene in mente il sole. Non importa se al mare, in montagna,
ai tropici o in città. Ma il sole può rappresentare anche un serio "pericolo" per la nostra pelle se non viene preso bene. La principale preoccupazione sembra essere il buco dell'ozono, ma gli esperti ci rassicurano: il sole non è così malato ma è sempre necessario usare prudenza quando ci esponiamo al nostro Amico Sole! Gli effetti biologici del Sole sono molti ed importanti: attiva la sintesi della vitamina D, ha azione antisettica e antibatterica, ha un'azione terapeutica su eczemi e dermatiti,
attiva la fotosintesi della melanina e la produzione dell'Acido Urocanico (dotato di attività
filtrante solare). Riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, porta ad una diminuzione
dei valori del colesterolo nel sangue. Anche gli effetti psico-emotivi sono molti ed interessanti: il
sole ha effetto antidepressivo e migliorativo dell'umore, stimola il tono fisico, induce maggiore resistenza alla fatica e migliore resistenza allo stress. Parlando di sole non si può non parlare di Fotobiologia, la scienza che si occupa di studiare e capire le interazioni tra la radiazione UV ed i processi biologici (in particolare nell'uomo) al fine di individuare e sviluppare efficaci misure preventive per gli eventuali danni provocati dalle radiazioni stesse. I Raggi UV-A attraversano il
vetro e la tela degli ombrelloni e provocano una immediata leggera pigmentazione, cosiddetta
pigmentazione diretta, che non porta mai alla abbronzatura duratura. L'UV-A possiede effetto eritemigeno ma in misura enormemente inferiore all'UV-B. I Raggi UV-B, in sinergia con gli UV-A vengono bloccati dal vetro ma sono assorbiti dall'epidermide per il 90% mentre il restante 10% raggiunge il derma. Ad essi si deve la cosiddetta pigmentazione indiretta (la classica abbronzatura) dovuta all'attivazione di una reazione biochimica a catena a livello dei melanociti. Sono responsabili dell'eritema solare che inizia dopo circa 6-8 ore dall'irradiazione raggiungendo il massimo nelle 12-24 ore successive per attenuarsi nel giro di qualche giorno. Gli UV-B, inoltre, come effetto a lungo termine (anni), possono esporre al rischio di fotocarcinogenesi, ossia alla comparsa di tumori cutanei, a seguito dei processi fotochimici che inducono mutazioni somatiche.
Infine, i Raggi UV-C (UV corti. 190-290 nm.): sono nocivi per l'uomo ma, fortunatamente, sono assorbiti dallo strato di ozono...
L'azione del sole provoca inevitabilmente anche il processo di fotoinvecchiamento: la sua azione è cumulativa e dipende sia dalla dose totale di fotoni cui siamo esposti che dalla qualità della nostra fotoprotezione naturale (fototipo). Il fotoinvecchiamento è al 20% cronologico ed all'80% foto indotto. Per evitare eritemi, scottature, ustioni e soprattutto il temibile melanoma è necessario provvedere sempre ad una corretta esposizione solare, utilizzando soprattutto le prime volte un
prodotto (crema o emulsione) che abbia la giusta combinazione di filtri solari. I filtri solari sono sostanze in grado di ridurre significativamente la quantità di radiazioni solari che penetra nella cute,
proteggendo così le nostre cellule. Si dividono in filtri fisici e filtri chimici. I filtri fisici sono TiO2, ZnO, Talco e Caolino. I filtri chimici sono molecole organiche con una struttura chimica in grado di assorbire le radiazioni UV e convertirle in una forma energetica meno dannosa per la nostra pelle.
Una buona protezione solare si realizza con una miscela di filtri fisici e chimici. Dopo l'esposizione al sole è fondamentale ripristinare le normali funzioni epidermiche, quindi dotiamoci sempre di un buon prodotto doposole. Il doposole ha una duplice funzione. lenitiva, riducente quindi la sensazione di calore e bruciore legata all'arrossamento cutaneo, e restituiva, reidratante della cute, ridonandole i fluidi che il sole le ha sottratto.
Ricordiamo infine che molti farmaci sono fortemente fotosensibilizzanti o possono scatenare
reazioni avverse durante l'esposizione al sole. Quindi, qualora si renda necessario assumere
dei farmaci, chiedere sempre consiglio al proprio medico. Infine, ecco le 10 regole d'oro
per esporsi correttamente al sole.
1) Identificare il fototipo, per adottare le misure protettive adeguate
2) Non esporsi tra le 12 e le 16 (ora legale)
3) Ricorrere sempre ai fotoprotettori scegliendo il fattore di protezione in base al proprio fototipo e rispettare le indicazioni d'uso
4) Proteggere sempre i bambini utilizzando creme con filtri elevati
5) Applicare i prodotti frequentemente, particolarmente chi svolge attività sportive. Sudorazione, bagni, e movimento favoriscono la dispersione del prodotto solare
6) Fare attenzione alle superfici riflettenti, neve, ghiaccio e acqua riflettono la luce solare aumentando la quantità di raggi UV che colpiscono la pelle
7) Evitare i prodotti "stimolatori di abbronzatura"
8) Evitare l'applicazione, sulla pelle, di prodotti foto sensibilizzanti, come cosmetici e profumi e farmaci topici con cortisone
9) Utilizzare un buon doposole
10) Usare fotoprotettori anche UV-A.