“Con malattia autoimmune si indica l’alterazione del sistema immunitario che dà origine a risposte immuni anomale o autoimmuni, cioè dirette contro componenti dell’organismo umano in grado di determinare un’alterazione funzionale o anatomica del distretto colpito” (da Wikipedia); in altre parole il corpo umano attacca le proprie cellule e organi, distruggendoli. Tra queste malattie troviamo la psoriasi, l’artrite reumatoide, la tiroidite di Hashimoto, la colite ulcerosa, il morbo di Chron, il Lupus Erimatosus, la dermatite, la connettivite, il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla, la SLA, ecc… malattie talvolta drammatiche e devastanti.
“Con malattia autoimmune si indica l’alterazione del sistema immunitario che dà origine a risposte immuni anomale o autoimmuni, cioè dirette contro componenti dell’organismo umano in grado di determinare un’alterazione funzionale o anatomica del distretto colpito” (da Wikipedia); in altre parole il corpo umano attacca le proprie cellule e organi, distruggendoli. Tra queste malattie troviamo la psoriasi, l’artrite reumatoide, la tiroidite di Hashimoto, la colite ulcerosa, il morbo di Chron, il Lupus Erimatosus, la dermatite, la connettivite, il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla, la SLA, ecc… malattie talvolta drammatiche e devastanti.
Attualmente le malattie autoimmuni sono in costante aumento (ne soffre circa il 10 % degli Europei ed il 20% degli Americani), incidono notevolmente sulla riduzione della qualità della vita di una persona e sull’insorgenza di altre malattie più gravi. Sempre più soggetti giovani, compresi i bambini, ne sono colpiti. Queste patologie sono tipiche delle popolazioni occidentali, come se lo stile di vita moderno del mondo industriale, sempre più lontano dai dettami di Madre Natura, ci imponesse uno scotto da pagare.
Effettivamente dovremmo tornare a ragione sulle cellule, unità morfofunzionali viventi che costituiscono l’organismo umano. Ogni singola cellula deve poter funzionare correttamente altrimenti possono insorgere problematiche che inizialmente vengono risolte dal sistema immune, ma protratte nel tempo possono indurre patologie. Le cellule per poter funzionare devono utilizzare componenti che derivano dall’alimentazione (acqua e cibo) e dalla respirazione (ossigeno). Purtroppo, oltre all’aria inquinata, nei cibi moderni non sempre riusciamo a trovare tutto quello che serve affinché le cellule funzionino bene. Minerali, proteine, vitamine, grassi e carboidrati devono essere recuperati dai cibi in quantità e qualità sufficienti, altrimenti le cellule, e i tessuti che ne derivano dalla loro aggregazione, non riusciranno a svolgere le funzioni essenziali per garantire una vita sana.
Dagli anni ’60 ad oggi i nostri stili di vita e la qualità dei cibi che consumiamo sono stati notevolmente modificati. Pensiamo all’agricoltura: i nostri nonni mangiavano le verdure prodotte nel loro orto, dove poche piante venivano coltivate con metodi naturali, le verdure venivano raccolte e mangiate nel giro di poche ore e mantenevano tutte le loro proprietà nutrizionali inalterate; non solo quelle poche verdure erano cresciute in un terreno pieno di nutrienti e senza il supporto della “chimica”. Oggi in un terreno vengono coltivate quantità enormi di verdure, e quindi i nutrienti del terreno devono essere divisi un numero enorme di piante, con il supporto di pesticidi e fertilizzanti. Lo stesso discorso vale per i cereali, dove si sono aggiunte modificazioni genetiche per migliorarne le caratteristiche di lavorazione a livello industriale e il trattamento con radiazioni per renderli meno soggetti ad intemperie e all’attacco dei parassiti. Questi sono esempi che possiamo traslare alla zootecnia, dove gli animali dai pascoli sono finiti in batterie, allevati in con dizioni malsane con l’ausilio di vari farmaci, nutriti con cibi poveri di nutrienti, spesso da coltivazioni OGM.
Le nostre cellule quindi non assumono più i nutrienti di cui hanno bisogno, con l’insorgenza graduale di carenze importanti e di progressivo allontanamento dalla condizione ottimale di funzionamento.
A peggiorare notevolmente questa situazione, già abbastanza preoccupante, si aggiungono l’inquinamento e l’alterazione dei ritmi biologici.
Nelle nostre cellule troviamo elementi tossici come metalli pesanti, residui chimici derivanti da farmaci e sostanze utilizzate nell’industria, xenobiotici vari, che non dovrebbero essere presenti nel nostro organismo. Invece la loro presenza viene documentata già in pancia e i nascituri ereditano tutti gli inquinanti dalla mamma. Le nuove generazioni sono sempre più costituite da individui carenti di elementi essenziali per la vita, ma inquinati da sostanze estranee nocive.
Inoltre ci siamo allontanati dai naturali ritmi biologici: non rispettiamo più gli orari dei pasti, non rispettiamo più il ciclo sonno-veglia e non prendiamo più la luce del sole. Tutti questi comportamenti sbagliati portano ad una disregolazione del metabolismo cellulare, che esacerbata nel tempo, si è visto essere capace di indurre malattie. Tirando le somme si dipinge un quadro dove l’organismo umano si allontana sempre di più dal suo stato naturale, in cui la composizione chimica interna e la membrana della cellula sono state modificate in modo sostanziale, con tutte le conseguenze a livello patologico con le quali oggi dobbiamo fare i conti. Ovviamente se una cellula viene modificata rispetto all’originale non sarà più riconosciuta come “self” all’interno dell’organismo umano e quindi scatteranno meccanismi immunitari in grado di determinare un attacco verso queste cellule diventate irriconoscibili con la conseguente insorgenza della patologia autoimmune.
Cosa fare allora? Sicuramente in primis dobbiamo mangiare bene, cercando di fornire tutti gli elementi necessari ad una corretta vita cellulare e riducendo al massimo l’introito di elementi tossici. A volte si rende necessario l’utilizzo di integratori alimentari, scelti sapientemente da professionisti del settore, mirati a colmare la carenza di nutrienti fondamentali e alla disintossicazione degli organi emuntori, ovvero fegato, pelle, reni, polmoni e vasi linfatici, deputati all’eliminazione delle sostanze di rifiuto e tossiche accumulate nell’organiamo. E poi bisognerebbe rimettere l’orologio biologico al suo posto, rispettando un po’ di più ed un po’ meglio le regole dettate da Madre Natura, tenendo ben presente che l’uomo è un tutt’uno con il resto dell’universo e non un elemento a parte con la presunzione di poter fare ciò che vuole.