L'insulina compie i suoi primi 100 anni - La natura ci è maestra - Dolore cronico: è solo questione di ormoni - Tutta colpa dei batteri - Bere birra in modo limitato aumenta le funzioni cognitive.
L'insulina compie i suoi primi 100 anni
Era il 31 Luglio del 1921, il giorno della prima iniezione di insulina nella storia. E dagli animali all’uomo il passo fu davvero breve. L’11 Gennaio 1922 l’insulina salvò la vita al 14enne Leonard Thompson. Da quella data l’ormone salvavita ha cambiato il volto al trattamento del diabete e il destino di milioni di uomini, donne e bambini altrimenti destinati a morte precoce.
La natura ci è maestra
Il premio Nobel per la medicina, David Julius ha svelato nel peperoncino alcuni meccanismi sensoriali del cervello, così da poter curare la sofferenza cronica con terapie dai ridotti effetti collaterali. E sapere che tutto è iniziato davanti uno scaffale al supermercato per arrivare a dire che “il dolore dell’oltre un miliardo di persone colpite da sofferenza cronica non ha più segreti: “Possiamo agire con farmaci senza intaccare la parte che rappresenta il campanello d’allarme e quindi una difesa”.
Dolore cronico: è solo questione di ormoni
È tutta questione di ormoni. Ed è lei quella che soffre di più, in quanto a dolore cronico. Le donne accusano sindromi dolorose più gravi e più frequenti. Nel nostro Paese il 56% della popolazione che convive con questa condizione, è rappresentato da femmine. E l’assetto ormonale può condizionare in maniera significativa. Gli estrogeni rendono infatti più sensibile e reattivo il sistema nervoso agli stimoli in generale e a quelli dolorosi. E se nell’immaginario comune le donne sono viste come soggetti ipersensibili con una percezione del dolore più elevata e una bassa soglia di sopportazione rispetto a degli uomini in aiuto arrivano gli studi scientifici.
Tutta colpa dei batteri
Per vincere ansia e depressione si parte dalla pancia. Uno studio dell’Humanitas svela il meccanismo di collegamento tra intestino e cervello . E come l’infiammazione addominale spinge ad isolarsi mentalmente. La biologa docente e ricercatrice Rescigno: “Lo stress modifica la permeabilità del plesso coroideo”, una struttura cerebrale che consente il passaggio di sostanze nutritive e cellule immunitarie e filtra il liquido cerebrospinale.
Bere birra in modo limitato aumenta le funzioni cognitive.
Gli studi sugli effetti positivi della birra sono davvero numerosi. L’università di Pisa ha condotto uno studio sul luppolo, dimostrando che questo può aiutare a fermentare l’espansione di un tumore, mentre gli studi del professor Jonathan Powell della Cambrige University hanno dimostrato la capacità della birra di prevenire l’osteoporosi.
Paola Pieroni - Giornalista