Troppo paracetamolo fai da te - Radiazioni che curano sempre più precise - Verso un modello più inclusivo di architettura sanitaria - Attacchi informatici in aumento nel settore sanitario - Molti progetti di Telemedicina.
Troppo paracetamolo fai da te
È l’antidolorifico che fa registrare i più alti casi di sovradosaggio.
E non sono soltanto gli anziani ad assumerlo con troppa disinvoltura, anche le fasce più giovani della popolazione. Ai primi posti tra i farmaci per intossicazione conseguente a sovradosaggio si sono confermati proprio quelli con paracetamolo.
Occorre quindi insistere sull’educazione sanitaria e la diffusione di informazioni relative alla corretta gestione dei farmaci da banco.
Radiazioni che curano sempre più precise
Le radiazioni allargano i campi di applicazione nella lotta ai tumori. I fasci delle radiazioni vengono sempre più sagomati e circoscritti nella zona da trattare, al fine di risparmiare i tessuti sani.
Oltre al tipo di radiazione più indicato, si stabilisce la durata e la dose del trattamento, in quante frazioni vada somministrato e, con trattamenti più brevi e concentrati dove la dose radiante per ogni singola seduta sia più elevata rispetto allo standard.
Verso un modello più inclusivo di architettura sanitaria
Ancora scarsa fruibilità degli ambulatori da parte delle persone con disabilità.
Occorre trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di chi cura e di chi viene curato, per questo da qualche tempo sta prendendo piede la “progettazione universale”. Concepita come il disegn per la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza, è un modo di pensare e progettare gli spazi e gli oggetti, in modo da dare a tutte le persone la stessa opportunità di partecipare ad ogni aspetto della società.
Attacchi informatici in aumento nel settore sanitario
Nel 2021 si sono registrati nel settore della sanità attacchi critical per il 19% con un preoccupante 58% per gli attacchi hight: in altre parole in quasi l’80% dei casi parliamo di attacchi con impatti importanti e drammatici. In aumento i “data breach”, ovvero i furti di dati personali dei pazienti, cartelle cliniche comprese, appetibili per il mondo dei big data. Quello più eclatante in Italia è senz’altro stato l’attacco ransomware subito dalla Regione Lazio nell’agosto scorso. L’intelligenza artificiale ha già preso da tempo una deriva pericolosa.
Molti progetti di Telemedicina
Una ricerca universitaria ne ha censiti 285.
Sono sempre di più le iniziative nella telemedicina. Da un’attenta analisi si evidenzia una carenza in termini di informazioni da parte dei destinatari con numerose difficoltà nell’utilizzo. Ecco dunque che l’obiettivo è mettere a sistema quanto creato e le stesse aziende sanitarie dovrebbero offrire i mezzi più consoni per capire e usare le tecnologie.
Paola Pieroni - Giornalista