Il sudore: la vera arma contro il caldo - L'eredità della madre - Le connessioni pericolose e le dipendenze - Albinismo: la malattia della melanina.
Il sudore: la vera arma contro il caldo
Lo consideriamo fastidioso, spesso motivo di imbarazzo, ma il sudore è fondamentale, perché regola la temperatura del corpo.È proprio grazie alla perdita di calore del corpo, grazie all’evaporazione del sudore che la pelle può rinfrescare.
Il sudore è prodotto dalle ghiandole sudoripare (ognuno di noi ne ha tra i 2 e i 4 milioni) che si trovano nello strato intermedio della cute.
Quando la temperatura supera i 37 gradi, il cervello invia segnali a quelle ghiandole per produrre e rilasciare i liquidi: il sudore appunto, che evapora e rinfresca la pelle.
La causa del cattivo odore non è il sudore il sé, ma i batteri che sono alimentati dai liquidi presenti nel sudore stesso; anche gli ormoni incidono sul cattivo odore, tuttavia gli uomini tendono a sudare il doppio delle donne. La secrezione del sudore quando fa caldo si manifesta soprattutto a livello del torace, del collo e della fronte.
Sudando si perdono anche sostanze come sodio, magnesio e potassio, per cui è fondamentale a tutte le età, reintegrare i sali minerali persi bevendo acqua per scongiurare, soprattutto in bambini e anziani, la disidratazione.
L'eredità della madre
L’amore materno non è senza ambivalenza, non esclude fantasmi, approvazione, narcisismo e cannibalismo.Se l’assenza della madre è importante quanto la sua presenza, “il suo dono è quello del respiro e il suo volto è il primo volto del mondo”, citando Massimo Recalcati nel suo libro “Le mani della madre”.
Il bambino dipende senza riserve dall’esistenza della madre, come non accade in nessun altro legame umano.
“La nostra vita è fatta dalle tracce che il rapporto con la madre ha lasciato in noi, è una memoria inconscia che ognuno porta con sé, della stratificazione di segni che l’incontro con il corpo, la voce, la lingua della madre ha impresso in noi.” Da questi primi legami si apre l’eredità del materno.
Bisognerebbe ripensare la madre a partire dalla sua memoria e dalla sua eredità, di una ospitalità senza proprietà di cui la vita umana necessita, e rintracciare nel suo dono del respiro la possibilità che la vita abbia un inizio e che possa ogni volta ricominciare.
Bisognerebbe dunque farsi carico delle nostre eredità materne per comprendere le zone di luce e di ombra che ognuno di noi porta con sé e riflettere poi le relazioni con gli altri.
Le connessioni pericolose e le dipendenze
Dalla nomofobia (No Mobile Phobia), cioè il terrore di restare senza telefonino, alla schiavitù dell’essere connessi, le nuove dipendenze per evadere e sostituire il reale sono annoverate nel nuovo disturbo Iad (sigla che sta per Intenet Addiction Disorder).Le conseguenze sono isolamento emotivo, difficoltà relazionali, perdita della motivazione e delle capacità di concentrazione, ma anche problemi fisici come disturbi del sonno, affaticamento, problemi visivi e muscolari.
Se gli effetti delle nuove forme di dipendenza patologica sono sempre gli stessi, i comportamenti alla base che lo caratterizzano non sono tutti uguali e da valutare caso per caso.
Albinismo: la malattia della melanina
L’albinismo è una malattia genetica rara caratterizzata da una riduzione ed assenza di melanina, il pigmento prodotto da alcune cellule dell’epidermide (i melanociti) particolarmente abbondanti nella cute e negli occhi, e responsabile del colore di pelle, peli e capelli.Ci sono diverse forme di albinismo, come quello oculo-cutaneo, che interessa sia gli occhi, sia l’apparato cutaneo.
La melanina è infatti presente anche nell’iride e nella retina, e quando è carente possono comparire alterazioni della vista.
Non esiste una cura per l’albinismo e i soggetti vanno particolarmente incontro ad un invecchiamento precoce della pelle e ustioni solari con rischi più elevati di sviluppare anomalie maligne cutanee.
a cura della copywriter Paola Pieroni