Pillole di salute - Gennaio 2025

Gli aspetti positivi della creatività - Farmaci: attenti a quei 105! - Il limbro della coscienza - A proposito di polveri e vapori in casa

Gli aspetti positivi della creatività
Nella creatività il cervello utilizza il pensiero analogico, che rappresenta la capacità di fare collegamenti inattesi e di trovare soluzioni inedite. Una forma diversa dal pensiero strettamente logico e lineare in cui siamo abituati, alla ricerca di sentieri inesplorati. Mentre il pensiero lineare porta a soluzioni univoche e standardizzate, il pensiero analogico conduce ad un numero infinito di soluzioni originali e al tempo stesso creative, di trovare anche nuove soluzioni ai problemi.

Le energie creative conducono al benessere, portano integrazione tra mente e corpo; immergendo la psiche nell’azione si neutralizzano anche i pensieri ossessivi, si da nuova linfa alle idee e si libera la mente dagli stessi schemi di pensiero. In fondo la vita richiede la sua realizzazione anche nella pienezza e non nell’eccessiva perfezione. A ricordarcelo è lo psicanalista Carl Gustav Jung: “Non c’è luce e non c’è pienezza psichica, senza imperfezione. La vita richiede la pienezza per la sua realizzazione e non l’eccessiva perfezione”. La creatività che ha un grandissimo potere terapeutico per la psiche e per il corpo, non è una caratteristica solo degli artisti, appartiene a tutti, ma troppo spesso lo dimentichiamo. “Non perché tutti siamo artisti, ma perché nessuno ne sia schiavo” (Italo Calvino).

Farmaci: attenti a quei 105!
Nella black list dei 105 farmaci da cui stare alla larga ci sono anche la categoria dei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), ampiamenti utilizzati. L’indagine è stata condotta dalla rivista medica francese Prescrive, che annualmente apporta aggiornamenti, grazie a continue analisi di specialità farmaceutiche, e su monitoraggi di valutazione “sia sugli effetti indesiderati, sia sui dati di efficacia”. Il report è attendibile ed è redatto da una testata indipendente oramai da 12 anni. Per quanto riguarda gli effetti avversi, va ricordato che tutti i farmaci hanno effetti collaterali di diversa entità e frequenza. Quello che è importante e che i farmaci devono essere prescritti in maniera appropriata, tenendo conto del rapporto benefico-rischio, oltre alla distinzione tra farmaci con obbligo di prescrizione e quelli acquistabili senza ricetta medica. Il rapporto per esempio riporta i due principi attivi con i relativi nomi commercializzati Acéclofénac (Cartrex) e Diclofenac (Voltarène) e indica la presenza di un aumento del rischio cardiovascolare rispetto ad altri Fans. In questo caso concreto, propone in alternativa Ibuprofene e Napoxene, con dose controllata. Ovviamente alcuni degli effetti collaterali non si instaurano con un uso sporadico “on demand”, ma solo per usi prolungati. Altri strumenti per informazioni indipendenti sui farmaci si possono trovare sul sito web infarmaco.it.

Il limbo della coscienza
Un recente studio pubblicato su “New England Journal of Medicine” conferma che le persone in coma, seppur immobili, con ridottissima mimica e gestualità, hanno il cervello ancora in marcia, anche se privo di quasi ogni funzione. E’ una variegata gamma di condizioni in cui l’umano è senziente, ma impossibilitato a reagire agli stimoli esterni. Un limbo della coscienza con i suoi diversi gradi, scandagliato e approfondito nella ricerca. Parliamo di coma, purché non lo si confonda con il coma irreversibile, a cui corrisponde la morte cerebrale.

A proposito di polveri e vapori in casa
Cambiare spesso l’aria anche in inverno è importante, tenendo aperte le finestre che non si affacciano su strade trafficate, oppure scegliendo le ore di minor traffico: serve ad aumentare la ventilazione, ridurre muffe interne, umidità eccessiva e anche livelli di CO2. Aprirle anche dopo aver fatto la doccia e quando si sta cucinando, che è uno dei luoghi più critici. Infatti i vapori della cottura dei cibi apportano comunque una percentuale di inquinanti che grazie a cappe, aspiratori e finestre aperte possono andarsene.

a cura della copywriter Paola Pieroni