"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.(...) Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa..." Da Walden ovvero Vita nei boschi di Henry D. Thoreau , 1854
Cari lettori,
vi starete chiedendo perché per presentarvi questo sport, che si sta diffondendo come un "contagio" in tutta Italia, io abbia voluto iniziare citando Henry D. Thoreau, filosofo, scrittore e poeta statunitense.
Il mio punto di vista è quello di chi pratica questa attività da circa un anno per il gusto di andare nei boschi, di attraversare valli, costeggiare fiumi per lasciarsi catturare dalla sconvolgente bellezza della natura, per dimenticare gli affanni della vita quotidiana e "succhiare tutto il midollo della vita" proprio nei luoghi dove essa generosamente ci accoglie e ci rigenera. Non ho la competenza di un istruttore certificato, ma la curiosità di chi vuol conoscere le origini, la pratica e soprattutto i benefici di questa attività all'aria aperta, che vista dall'esterno può sembrare bizzarra; io stessa mi chiedevo, osservando i primi gruppi di walkers, quale fosse la praticità e la funzione di quei due bastoncini.
Accenno brevemente alla storia di questa attività sportiva, che è stata ufficialmente riconosciuta come tale solo dopo la pubblicazione del libro "Sauvakävely" di Marko Kantaneva nel 1997.
Nel sito www.nordicwalkingtime.it troverete un'interessante intervista di Fabio Moretti proprio l'inventore del nordic walking. Spiega Kantaneva: "Inizialmente una sorta di Nordic Walking era praticato soltanto dagli sciatori di sci di fondo, in quanto era l'attività sportiva che gli permetteva di simulare al meglio le tecniche dello sci di fondo. I fondisti hanno usato quindi il nordic walking come una forma di allenamento estivo, passeggiavano e correvano per lungo tempo nelle foreste, su sentieri, su piste e nei pantani per lo meno dal 1930".
La definizione camminata nordica fu coniata e ottenne il primo riconoscimento internazionale solo nel 1999 grazie ad un opuscolo illustrativo della Exel Oyj, la compagnia finlandese che realizzò e distribuì i primi bastoncini per la camminata nordica. Nella primavera del 2000 fu fondata L'INWA (International Nordic Walking Association).
In Italia il concetto moderno del Nordic Walking arriva alla fine del 2003, quando l'attività inizia a svilupparsi in Alto Adige per poi diffondersi in tutte le altre regioni italiane. Nel 2008 nasce la Scuola Italiana Nordic Walking, punto di riferimento per molte altre scuole e associazioni nate e cresciute in modo esponenziale fino ad oggi.
Come praticarlo e cosa serve per iniziare? Veramente poco, visto che tutti camminiamo ogni giorno, solo che il più delle volte non facciamo attenzione alla qualità del nostro andare. Ed è qui che quei due bastoncini rivelano le loro molteplici proprietà. Rispetto alla normale camminata, essi richiedono l'applicazione di una forza ad ogni passo, determinando così il coinvolgimento del 90% della nostra muscolatura: gruppi muscolari del torace, dorsali, tricipiti, bicipiti, spalle, addominali e spinali. All'inizio è consigliabile seguire un breve corso per apprendere la tecnica.
Le attrezzature necessarie? Un abbigliamento sportivo e comodo in base alla stagione, un paio di scarpe sportive, possibilmente da trekking, ma quelle da ginnastica vanno benissimo per iniziare, e naturalmente i bastoncini, che vengono sempre messi a disposizione di chi vuol provare, da parte degli istruttori. In breve tempo ci si accorge che migliora la postura, aumenta la capacità aerobica, si stimola la coordinazione motoria, ma il beneficio maggiore lo si percepisce nella riduzione dei fattori di stress e depressione.
In una società in cui molti svolgono un lavoro sedentario, in cui la socializzazione è troppo spesso ridotta a dei contatti virtuali, uscire all'aperto e incontrarsi per camminare in mezzo alla natura, con persone di ogni età, è un modo per stringere nuove amicizie, raccontarsi, riappropriarsi della capacità di comunicare con l'altro. Ci vuole un attimo ad entrare in sintonia quando si trovano persone aperte e gioviali. Nascono gruppi, alcuni guidati negli allenamenti dai loro istruttori, mentre altri scelgono di ritrovarsi in autonomia, semplicemente con il passa parola, e in questo caso i sistemi di messaggistica istantanea possono essere molto utili.
I sentieri prediletti dai camminatori nordici? Ovunque nelle Marche abbiamo a disposizione un'ampia varietà di luoghi adatti a tutte le diverse attitudini fisiche: c'è chi sceglie le spiagge, chi predilige i boschi, chi ama avventurarsi in percorsi da escursionisti esperti, e poi non dimentichiamo le città, i nostri incantevoli centri storici. Per fare un esempio, il 31 ottobre ed il 1° novembre si è svolto il Trekking Urbano 2014 a cui hanno aderito ben trentasette città italiane tra cui anche Macerata. Il leitmotiv di quest'anno è stato: "Ricordare e percorrere la nostra storia a 100 anni dalla grande guerra". Un itinerario emozionante a cui hanno aderito anche molti nordic walkers provenienti da diverse associazioni sportive, un'occasione per camminare insieme tra storia, arte e cultura.
Non mi resta altro che consigliarvi di cercare informazioni sulle scuole a voi più vicine, ed iniziare al più presto questo salutare cammino...
Romina Germani